‘Martin Eden’ di Jack London, due narrazioni parallele: l’idealizzazione e la realtà della vita. La vita vera e la vita nell’idea riassunte nella figura di un eroe proteso verso l’avvenire.
La presente edizione di ‘Martin Eden‘ di Jack London, oltre a essere integrale, presente il saggio introduttivo sull’autore di Mario Picchi:
«Diversi ma simili, London a Maupassant, ambedue colpiti da un male oscuro sofferto, subito dopo la nascita […] cercarono di mendicare le loro ferite in tanti modi ma specialmente isolandolo ed ergendoli intorno muragli di teorie apparentemente incrollabili […]. Eppure quei due pensatori sbagliati, proprio per essere soprattutto poeti, con la loro anima denudata sulla carta, possedevano facoltà profetiche che i professionisti del pensiero, necessariamente di corte vedute, non avranno mai.»
Recensione
‘Martin Eden’ penetra la profonda realtà del protagonista, idealizza se stesso e il mondo per caderne poi preda in un alternarsi di amore per il selvaggio e brama della conquista.
Il romanzo narra le vicende di Martin Eden, marinaio che per amore decide di stravolgere la sua vita. Il sentimento nei confronti di Ruth emerge negli atti che compie per modificare se stesso. Prima si rende conto che per avvicinarsi a lei necessita di cambiare il suo aspetto, il suo modo di porsi al mondo, poi decide di modificare la sua persona dall’interno. Ciò che scopre è l’ossessione per la conoscenza. Seguendo la via dello studio e del sapere, non disdegna l’uso del giudizio spietato verso di sé e ciò che lo circonda. Sente la continua necessità di trovare nuovi stimoli.
La vocazione di Martin
Giunto alla scoperta della vocazione, la scrittura, Martin scopre la tensione emotiva e umana che lo spinge a vivere e respirare di lettura e scrittura. Il suo è un gesto eroico che richiede a ogni passo un prezzo da pagare: un oggetto, un ricordo, un momento, le sue amicizie, il suo corpo.
Martin è prostrato dalla fatica perenne che lo tira prima verso l’indomito mare e poi lo strappa alla libertà delle onde trascinandolo sulle spiagge del lavoro, rinchiuso in una stanza umida e ombrosa. L’antitesi tra realtà e illusione irrompe prima attraverso gli occhi di Ruth e poi tramite lo svolgersi delle vicissitudini di Martin.
L’indomita burrasca dei sentimenti affoga l’amore di Martin e lo trascina verso gli abissi di un uomo che ha perso tutto per conquistare Tutto. Martin rilegge le pagine di profondo dolore e incommensurabile gioia che lo hanno condotto alla sua personale vetta. Trova l’aberrazione e la diamantina volontà che lo hanno accompagnato nell’ascesa. Riconosce i recessi in cui ha imprigionato il vigore del corpo, sacrificato per la brame della coscienza. Martin decide quindi, muovendo guerra contro se stesso, di compiere un atto che lo annullerà e lo sazierà con la delizia del vuoto.