L’Italia passa gradualmente in bianco con le prime tre regioni, ma Crisanti parla di prudenza
Da oggi, lunedì 31 maggio tre regioni, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise passano in zona bianca. Questo, oltre ad essere un segnale di miglioramento di quella che è la situazione epidemiologica in Italia, è anche sinonimo di ripartenza e maggiori libertà.
Infatti, per chi è in zona bianca ci sono maggiori libertà, dovute anche all’abolizione del coprifuoco. Per chi vive nelle tre regioni divenute bianche scattano le nuove riaperture per ristoranti e bar al chiuso, ma anche per matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi e per una serie di attività sportive e di aggregazione, come piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casinò, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati, competizioni sportive al chiuso.
Il vaccino Covid deve essere considerato un bene pubblico globale, diritto di tutti. Lavoreremo con Unicef perché nessuno resti indietro, in ogni angolo del mondo.
Questi mesi così difficili ci hanno insegnato che dalla crisi si esce solo insieme. pic.twitter.com/Imt9LQHEFb— Roberto Speranza (@robersperanza) May 17, 2021
Con l’ultima ordinanza del Ministero della Salute, però, si è registrato un cambiamento riguardo le cerimonie nuziali, per le quali è previsto il green pass con nessun limite sui partecipanti. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di maggiore prudenza, anche se per molti è stata vista come un passo indietro. Con la nuova ordinanza si potrà ritornare in discoteca, ma solo per ascoltare musica e consumare bevande. Non ancora si potrà ballare in pista.
Dal primo giugno cambiano le cose anche per i bar. Si potrà consumare al bancone, assicurando sempre il distanziamento di un metro. Intanto, il ministro Speranza ha dichiarato che a giugno arriveranno nuove dosi di vaccino, così da dare nuovo impulso alle vaccinazioni, che a breve partiranno anche per la fascia d’età dai 12 ai 15 anni. Sulla possibilità di togliere la mascherina è cauto: “appena gli scienziati ce lo diranno potremo toglierle all’aperto e solo dopo al chiuso. In una fase di transizione dobbiamo non avere fretta e non dobbiamo vanificare gli sforzi fatti”.
La cautela è invocata oggi anche da Crisanti, che ha detto: “I 2.949 contagi e i 44 morti di ieri, il dato più basso dal 14 ottobre, sono certamente una buona notizia, ma ci sono ancora incognite come la durata dell’immunità e le varianti da non sottovalutare”, ha dichiarato il virologo a La Stampa. Poi ha aggiunto: “La pandemia non è finita e dobbiamo saperlo tutti. In Inghilterra dove si pensava alle riaperture, con il doppio dei vaccinati rispetto all’Italia, c’è una battuta d’arresto”.