Morte Carla Fracci: allestita la camera ardente al Teatro alla Scala e il ricordo commosso del figlio Francesco
La morte di Carla Fracci ha scosso l’Italia intera e l’intero mondo dello spettacolo. La sua morte è arrivata inaspettata, anche se l’étoile stava combattendo da tempo contro un tumore. Questa mattina la salma di Carla Fracci è stata portata al Teatro alla Scala, dove è stata allestita la camera ardente.
Il feretro della Fracci è stato accolto da centinaia di milanesi che hanno voluto rendere omaggio alla più grande ballerina del ‘900. Ad accoglierlo anche il sovrintendente Dominique Meyer, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, gli alunni dell’Accademia, il personale della Fondazione, il direttore del corpo di ballo, Manuel Legris, e il direttore musicale Riccardo Chailky.
All’indomani della scomparsa, il Corriere della Sera ha intervistato il figlio di Carla Fracci e Giuseppe Menegatti, Francesco. L’uomo, architetto, ha raccontato con commozione gli ultimi istanti di vita della madre: «Non parole, ma sguardi pieni di profondo amore per me, per mio papà Beppe, per la collaboratrice storica Luisa Grazia dei, per mia moglie Dina e per i suoi nipoti, Giovanni e Ariele».
Inoltre, ha ricordato la tenacia e l’orgoglio che la contraddistinguevano e che non ha mai perso fino alla fine. mentre sul suo modo di essere madre e diva, ha raccontato di come sapesse mantenere in equilibrio i due aspetti: “Così era lei, étoile amata dal pubblico internazionale ma sempre pronta a vivere la quotidianità”.
L’intervista si conclude su un aneddoto legato alla possibilità di seguire la strada della madre e sulla sua eredità artistica. Francesco racconta di quando un tecnico dell’Opera di Roma disse alla madre additandolo: «“E chi è ‘sto sarcofago?”. Lei uno scricciolo, io alto e possente».
Mentre sull’eredità artistica della madre dice: «È talmente vasta. Ha donato se stessa a noi, e agli altri, senza mai sottrarsi. Non basteranno 15 anni, per capire».