Depeche Mode: il libro è un omaggio e la celebrazione di una delle collaborazioni più creative e durature nella storia del rock
Nel novembre del 2020, i Depeche Mode sono stati ammessi alla Rock & Roll Hall of Fame. Al momento di ricevere l’onorificenza, Dave Gahan ha dichiarato: “Vorrei ringraziare Anton Corbijn, che grazie a Dio è arrivato al momento giusto ed è riuscito a renderci cool”.
Nell’autunno dello stesso anno, Taschen ha pubblicato l’edizione limitata Depeche Mode by Anton Corbijn (81–18), firmata dalla band e dal regista e fotografo, uno dei volumi da collezione andati esauriti più velocemente nella storia della casa editrice. La nuova edizione XL, altrettanto epica ma dal prezzo più abbordabile, è un omaggio alla visione unica di Corbijn, cool proprio come sottolineato da Gahan nel suo discorso: una storia illustrata che racconta nel dettaglio come colui che nel 1986 è diventato de facto il direttore creativo dei Depeche Mode abbia contribuito a consolidarne la fama di più grande band di culto al mondo.
Questa edizione XXL contiene oltre 500 fotografie tratte dai vasti archivi di Corbijn, alcune delle quali mai pubblicate, tra cui ritratti spontanei ambientati in luoghi come Madrid, Amburgo, il deserto della California, Praga e Marrakech (alcuni dei quali scattati durante la realizzazione di video iconici come quelli di “Enjoy the Silence” e “Personal Jesus”), una marea di immagini estemporanee e straordinari scatti dal vivo di tutti i tour della band a partire dal 1988. Completano l’opera schizzi e progetti per allestimenti scenici e copertine degli album, didascalie scritte a mano da Corbijn che collocano il lettore nel bel mezzo dello scatto e una lunga intervista con il maestro olandese.
Realizzato in sinergia con la band, che ha anche condiviso alcuni commenti sulla collaborazione con Corbijn, Depeche Mode by Anton Corbijn mostra come la straordinaria estetica di un uomo – applicata a tutte le fotografie e a buona parte dei video, delle grafiche degli album e degli allestimenti dei concerti – abbia contribuito a forgiare l’imperituro successo della band. A proposito del suo ruolo nei Depeche, Corbijn ricorda nell’introduzione del libro: “Molto dipendeva da me, e io volevo che fosse adatto a loro. Volevo pensare per loro. Essere grande per loro”.
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Il fotografo, videografo, grafico e regista cinematografico olandese Anton Corbijn è famoso per le sue fotografie in bianco e nero di artisti: musicisti, pittori e attori. Il suo approccio è stato riconosciuto come innovativo nell’ambito della fotografia ritrattistica, soprattutto grazie alla sua convinzione che l’imperfezione sia più vicina alla vita della perfezione. Ha instaurato collaborazioni durature con svariati musicisti del calibro di Tom Waits, U2, Nick Cave, Metallica, Herbert Grönemeyer, R.E.M. e, in questo caso, Depeche Mode! E anche dopo essersi dedicato al cinema, dirigendo attori come George Clooney, Robert Pattinson o Philip Seymour Hofmann, è sempre tornato al suo primo amore, la fotografia.
Reuel Golden è il curatore ed è stato redattore capo del British Journal of Photography e l’editor per i libri di fotografia TASCHEN. Per TASCHEN ha curato vari titoli, tra cui, Mick Rock: The Rise of David Bowie, i titoli dedicati a New York e Londra della serie Portrait of a City, Andy Warhol. Polaroids, The Rolling Stones, Her Majesty, The beautiful game. il calcio negli anni ’70, i volumi del National Geographic e The David Bailey SUMO.