Sinistra alle comunali di Napoli: dopo dieci anni di governo arancione, Napoli si affaccia ad una nuova era politica
Sinistra alle comunali di Napoli: Napoli si affaccia ad una nuova era politica dopo i dieci anni di governo arancione. In una città capoluogo di regione, la terza città d’Italia, dovrebbe essere prevalente l’interesse verso i cittadini e per una città oramai abbandonata a se stessa. Nel centrosinistra invece il quadro politico è tutt’altro che rassicurante. Appare una spaccatura netta tra le varie sinistre di questa città, le stesse sinistre alternatesi negli ultimi 30 anni a palazzo San Giacomo.
Le prove di coesistenza tra 5 stelle e PD non appaiono rassicuranti, ma teoricamente si potrebbero derubricare come tatticismi politici. Il vero assurdo è che il PD in questo momento va contro se stesso! La spaccatura si è palesata nei giorni scorsi, quando il Governatore De Luca attraverso il fidatissimo Fulvio Bonavitacola, ha redatto un documento dove chiedevano la candidatura autonoma di una personalità a loro gradita.
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Tale scelta ricadrebbe sull’ex ministro Gaetano Manfredi. Dov’è l’assurdo? Tale decisione è stata presa senza consultare il PD, lo stesso partito che annovera tra le sue fila il consigliere regionale Massimiliano Manfredi, fratello di Gaetano, eletto a Napoli! Conflitto d’interessi a parte, spero di vero cuore che non si sia tornati ai tempi di Caino ed Abele. Ma detto ciò, la dirigenza del Pd regionale e il coordinatore cittadino stesso, sono in linea con la scelta di Roberto Fico, Presidente della Camera pentastellato.
La frattura nel PD è palese, la smania decisionale del Governatore, che ha letteralmente gettato nel fuoco l’ex ministro, lo è altrettanto. Da un lato De Luca senior, le liste che ne hanno permesso la rielezione a Santa Lucia e non dimentichiamoci del figlio, attuale vicepresidente del gruppo PD alla Camera dei Deputati e i fratelli Manfredi, una sorta di coacervo di familismo e interessi. Dall’altro il segretario del PD Enrico Letta, i campioni di voti in Campania, Mario Casillo, Raffaele Topo e il coordinatore cittadino Marco Sarracino. Chi avrà la meglio si vedrà, nel frattempo si registra l’insofferenza di Gaetano Manfredi che chiede di non essere “tirato per la giacca”, come non capirlo! Scieglierlo da candidato solo per evitare la scelta Fico, mortifica la sua stessa figura di accademico.
In questo psicopatico quadro rosso, si inseriscono poi le candidature del redivivo Antonio Bassolino, che si candiderà come indipendente, contro tutto il suo ex partito e contro il governatore De Luca, Segio D’angelo patron delle coop Gesco, ex assessore alle cooperative sociali (chiaramente di conflitto d’interesse se ne parla solo se fuori dal campo delle sinistre, e Alessandra Clemente candidata letteralmente lanciata dall’attuale sindaco De Magistris. Altro? Certo, a proposito di famiglia e familismo, ci resta Sandro Ruotolo zio della Clemente ed eletto nella coalizione PD alle suppletive del Senato che auspica un’accozzaglia pur di vincere le elezioni, con buona pace della nipote!