Home » Museo Filangieri di Napoli: lunedì 17 riapre al pubblico dopo il lockdown

Museo Filangieri di Napoli: lunedì 17 riapre al pubblico dopo il lockdown

Lunedì 17 maggio riapre il Museo Filangieri di Napoli. in occasione del Maggio dei Monumenti biglietti d’ingresso agevolati

Lunedì 17 maggio riapre il Museo Filangieri di Napoli. Gli ingressi, ad eccezione della domenica, dove il museo resta chiuso, sono dalle ore 10.00 alle 16.30. In corso c’è una promozione che dimezza il costo del biglietto nei giorni feriali. In occasione del Maggio dei monumenti, prezzo speciale a 3 euro (sabato 5 € o biglietto integrato con Museo del Tesoro di San Gennaro a 8 €).

Nel periodo di lockdown, il museo si è dedicato alla ristrutturazione dei suoi ambienti interni ed esterni. Oggi, il museo torna a mostrare il suo splendore e a far conoscere le bellezze d’arte al suo interno. Tre sono le sale del Museo. La Sala Carlo Filangieri, divisa in tre campate, grazie alle grandi volte a vela realizzate in mosaico a fondo oro affidate alla Fabbrica Salviati di Venezia. Si tratta di un ambiente dalle molteplici funzionalità narrative: dall’architettura del Rinascimento a quella rinnovatrice del Novecento, per poi passare alle sculture, alle armi, agli abiti, alle ceramiche che raccontano culture lontane come quelle Orientali. Il punto focale dell’ambiente è la nicchia in cui è collocato il busto di Carlo Filangieri, realizzato dallo scultore Tito Angelini.

 

Sala Agata strutturata secondo i criteri d’innovazione industriale, introdotti sul finire del XIX secolo, l’ambiente si caratterizza per la particolare pavimentazione a maiolica, sul cui fondo si ripete la cifra e l’arme dei Filangieri. Per la realizzazione del pavimento, il principe incaricò il Museo Artistico Industriale di Napoli, affidando la direzione artistica a Fillippo Palizzi e la direzione tecnica a Giovanni Tesorone. L’illuminazione diffusa dello spazio è fornita dal fantastico lucernaio in ferro e vetro, del 1888, commissionato alla Società di costruzioni metalliche Cottrau. La galleria contiene opere pittoriche, dal XVII al XIX secolo, di grandi maestri europei tra cui si annoverano: Heckart, Fuger, Luca Giordano, Solimena, Andrea Vaccaro e Jusepe de Ribera. Un passetto in legno permette l’accesso al passaggio pensile, uno spazio, che amplia la superfice espositiva e che consente poi di raggiungere la biblioteca. In questo secondo livello, le vetrine contengono una raffinata collezione di porcellane e biscuit, la loro provenienza è varia, da Meissen alla Real Fabbrica di Capodimonte.

Infine la Biblioteca, ovvero lo studio del Principe. Si tratta di un ambiente riservato, a cui si accede mediante pochi gradini, il legno del mobilio e le decorazioni a maiolica, dai caldi colori, definiscono uno spazio raffinato e meditativo. Al centro, la scrivania del principe, su cui trovano posto alcuni documenti sciolti e gli occhiali. Sugli scomparti della biblioteca, una vasta raccolta di libri e riviste, acquistati dal Filangieri, alcuni dei quali, estremamente rilevanti con oggetto le arti, l’industria e il disegno.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto