La morte di Luana D’Orazio forse si poteva evitare. Dalle prime perizie sono emerse manipolazioni ai sistemi di sicurezza dei macchinari
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dalle prime indagini su un macchinario gemello a quello che ha tolto la vita alla giovane Luana D’Orazio, è emerso che il sistema di sicurezza dell’orditoio sarebbe manipolato. Si tratta di una prima analisi su una delle due macchine poste sotto sequestro dagli inquirenti, che nelle prossime settimane procederanno all’analisi della macchina in cui Luana ha perso la vita.
L’operazione di analisi sul macchinario gemello si è resa necessaria per “eseguire un confronto sui macchinari all’interno della stessa ditta”. Il perito nominato dalla procura di Prato ha a disposizione sessanta giorni, dopo i rilievi, per consegnare le risposte ai quesiti dei magistrati. Intanto, saranno ascoltati dai pm i due indagati, Mario Cusimano, addetto alla manutenzione del macchinario, e la titolare dell’azienda Luana Coppini, i quali dovranno spiegare le procedure e l’iter a cui sono sottoposti gli operai dell’azienda.
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La giovane è deceduta in seguito ad un “politrauma fratturativo toracico-polmonare”. A dirlo sono stati gli esiti dell’autopsia eseguita sul corpo di Luana dal medico legale Luciana Sonnellini. L’esame è stato svolto alla presenza dei consulenti nominati dai due indagati per omicidio colposo per la possibile manomissione dei sistemi di sicurezza del macchinario, che si sarebbe dovuto fermare, evitando la morte dell’operaia.