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Marco Vannini, la madre: “Non ci sono vincitori ma solo vinti”

Oggi i genitori di Marco Vannini sono stati al cimitero a portare i fiori al figlio, che è stato ucciso a maggio del 2015. Per il suo delitto è in carcere – dopo la decisione della Cassazione avvenuta ieri in serata – la famiglia Ciontoli

Dopo la decisione della Cassazione che ha condannato la famiglia Ciontoli alla reclusione, i genitori di Marco Vannini, come hanno promesso ieri dopo che la Cassazione ha condannato i Ciontoli, hanno portato i fiori sulla tomba del figlio, ucciso a Ladispoli (Roma) nella notte tra il 17 e il 18 maggio del 2015.

In questa tragedia non ci sono vincitori ma solo vinti ed il primo proprio Marco“. Così ha dichiarato la madre di Marco, la signora Marina Conte.

“Una storia in cui sono vinti anche i genitori di Marco –  dice il loro legale – e l’intera famiglia Ciontoli. Spero per loro che adesso si apra un percorso che gli faccia assumere le responsabilità di quanto hanno compiuto”.

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“Sulla tragica vicenda della morte di Marco Vannini è stata finalmente messa la parola fine”, ha affermato Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli, sottolineando che “dopo anni di dure battaglie Marina e Valerio hanno ottenuto giustizia per loro figlio. Una tragedia che ha colpito l’intera comunità che rappresento. Una storia drammatica che resterà impressa nella memoria di tutti. Finalmente Marco potrà riposare in pace”.

Dopo quattro sentenze e trenta udienze, si è arrivati ad avere verità e giustizia per Marco, il 20enne era nato a Cerveteri, l’8 aprile 1995 e lavorava come bagnino, anche se il suo sogno era quello di fare il carabiniere. Viveva a Cerveteri con i suoi genitori: la madre Marina Conte e il padre Valerio Vannini. Marco era fidanzato con Martina Ciontoli dal 2012. Tre anni dopo, proprio a casa dei futuri suoceri, ha perso la vita. Il ragazzo è morto a causa di un proiettile sparato da distanza ravvicinata. Proiettile che dall’ascella ha oltrepassato il polmone destro, cuore, conficcandosi in una costola.

Marco venne soccorso dopo oltre un’ora lo sparo, avvenuto intorno alle 23.20, dopo una serie di menzogne dette dai Ciontoli al 118. Per il suo delitto Antonio Ciontoli dovrà scontare 14 anni, mentre la moglie e figli 9 anni e 4 mesi.

Serena Marotta

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