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Caso Regeni: rinviata l’udienza contro i membri dei servizi segreti egiziani

Caso Regeni: rinviata l’udienza contro gli agenti egiziani. Il rinvio arriva dopo la diffusione del documentario che discredita il giovane

Era prevista per questa mattina la prima udienza per il rinvio a giudizio per i quattro membri dei servizi segreti egiziani accusati del sequestro, delle torture e della morte di Giulio Regeni, avvenuta a Il Cairo tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016. Tuttavia, l’udienza è stata rinviata al prossimo 25 maggio per un legittimo impedimento legato al Covid-19 per uno dei difensori.

La Procura di Roma, lo scorso gennaio, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Le accuse avanzate nei loro confronti vanno dal sequestro al concorso in omicidio e sono mosse dal procuratore Michele Prestipino e dal sostituto Sergio Colaiocco.

https://www.youtube.com/watch?v=kff1Fuzl_JQ

In aula, stamane, erano presenti anche i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, i quali hanno dovuto assistere ad un ulteriore tentativo di buttare discredito sulla figura del figlio. Solo ieri, proprio alla vigilia dell’udienza, su YouTube è stato pubblicato un documentario, in cui si ricostruiscono gli ultimi movimenti di Regeni e si ascoltano le interviste a diversi soggetti che a vario titolo sono intervenuti sul caso, tra cui anche gli italiani Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa, Maurizio Gasparri, ex ministro delle comunicazioni e il corrispondente della tv italiana Fulvio Grimaldi.

Il documentario, in sostanza, discredita Giulio Regeni, dimostrando la tesi che il giovane ricercatore fosse una pedina nelle mani dei fratelli Musulmani e che svolgesse un ruolo simile a quello di un agente segreto.

Erasmo Palazzotto, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, ha condannato il comportamento dei tre italiani, che hanno preso parte al documentario: “E’ molto grave che esponenti italiani, politici e militari, si siano prestati a questa operazione ignobile. E’ grave che Gasparri abbia gettato discredito non solo su Regeni ma sul suo stesso Paese giustificando di fatto gli oltraggi ricevuti dai nostri magistrati da parte egiziana”.

Maurizio Gasparri ha replicato, dicendo: “Ho fatto un’intervista a televisione araba, Al Arabiya, ho la registrazione completa, sono quaranta minuti”. Anche l’ex ministro Trenta ha dichiarato, in sostanza, di essere stata tratta in inganno: “Se avessi saputo che la mia intervista sarebbe finita inun documentario che considero vergognoso e inaccettabile, naturalmente non avrei mai dato il mio consenso. Sono dunque stata tratta in inganno. La mia intervista, della durata di circa mezz’ora, è stata ridotta a pochi minuti e mi auguro si faccia luce il prima possibile su quanto accaduto. Colgo l’occasione per ribadire la mia più sentita vicinanza alla famiglia Regeni”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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