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Parla la mamma del ragazzo aggredito a Colleferro

In paese a Colleferro c’è sgomento, mentre Lorenzo dal suo letto d’ospedale a San Giovanni non si dà pace per l’aggressione subita

Un déjà-vù a Colleferro, dove a settembre scorso ha perso la vita dopo un pestaggio il 21enne Willy Monteiro Duarte. Un déjà-vu che stavolta per fortuna ha un finale diverso. Lorenzo infatti dal suo letto d’ospedale a San Giovanni può raccontare cosa gli è accaduto sabato scorso.

Il ragazzo è un liceale di Segni, che è stato picchiato in segno di vendetta. Vendetta per aver difeso in palestra un amico preso di mira. Il giovane è stato colto alla sprovvista e non si è potuto difendere dai due aggressori finiti in carcere che, come lui, praticavano arti marziali miste, le Mma. Lì, in palestra tra Segni e Colleferro, Lorenzo ha conosciuto i due aggressori.

“Se li avessi visti scendere da quell’auto non mi sarei fatto cogliere di sorpresa. È stata una vendetta perché ho difeso in palestra un mio amico preso di mira. Ma non mi aspettavo che mi aggredissero in pieno giorno” racconta il giovane a Repubblica. Con lui ci sono l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna e il sindaco di Segni, Piero Cascioli. “Basta violenze, non avrei mai pensato di riprovare certe sensazioni, di risentire un nodo alla gola così stretto”, dice Sanna.

Tra i due pestaggi diverse analogie con finale diverso. Entrambe le aggressioni si sono verificate nello stesso luogo con lo stesso movente, persino stesso sport quello praticato dagli assassini di Willy, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, e i due aggressori di Lorenzo, Lorenzo Farina, 19 anni, e Christian Marozza, 18.

Si tratta solo di analogie tra le due aggressioni che non sono collegate l’una all’altra. Intanto nel paese c’è sgomento per l’accaduto.

Accanto a Lorenzo che ha mandibola e naso fratturati, c’è la mamma che non si dà pace: “Una violenza inspiegabile. Questa volta è toccata a mio figlio, in futuro potrebbe succedere ad altri. La speranza è quella di non dovere assistere più a episodi del genere”. Il ragazzo è stato afferrato alle spalle, e poi preso a pugni in strada e quando è svenuto a terra, è stato colpito anche con un calcio.

 

 

Serena Marotta

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