La madre di Mauro Romano ha individuato nello sceicco due cicatrici inequivocabili e sono disposti a sottoporsi alla prova del DNA
Secondo quanto ha rivelato il settimanale Oggi e riportato da numerose testate giornalistiche, lo sceicco Mohammed Al Habtoor sarebbe stato riconosciuto dalla madre del piccolo Mauro Romano, scomparso all’età di 6 anni da Racale, in Salento, nel 1977.
La convinzione della madre del piccolo Mauro si è rafforzata in seguito all’individuazione di alcuni segni inequivocabili, ovvero due cicatrici, una sul sopracciglio e l’altra sulla mano destra, che il bambino si era procurato con un ferro da stiro e che sarebbero state individuate attraverso delle fotografie che ritraggono lo sceicco, uno degli uomini più ricchi e influenti degli Emirati Arabi Uniti.
Bianca Colaianni, madre di Mauro Romano, non si è mai arresa e ha continuato a cercare il figlio, anche quando è stato dichiarato morto. Per la madre, invece, il figlio sarebbe stato rapito e nella vicenda sarebbe implicato anche un amico della famiglia, un uomo che avrebbe avuto un ruolo chiave all’interno del rapimento. Successivamente l’uomo che chiese denaro per ritrovare il piccolo Mauro è stato condannato a 10 anni con rito abbreviato per violenza sessuale su minori di 14 anni.
La famiglia Romano è disposta a volare immediatamente negli Emirati Arabi per sottoporsi alla prova del DNA, ma la questione sarebbe più complessa di quanto si possa immaginare, poiché dagli Emirati Arabi non si è mai ottenuto un riscontro o tantomeno è stato possibile avere una interlocuzione con i soggetti coinvolti. I genitori del povero Mauro, chiedono le autorità si prendano carico della vicenda e, in qualche modo, li aiutino a fare luce sulla vicenda.
“Siamo pronti a partire per Dubai – dice Bianca Colaianni al Corriere della Sera – la ma non possiamo andarci da soli. Siamo arrivati fin dove ci è stato consentito: non abbiamo alcun potere per andare oltre. È per questo che chiediamo che la vicenda sia presa in gestione dalle autorità“.