La serie farà il suo debutto il 19 marzo alle 21.15 su Sky Atlantic
Era difficile raccontare, come spiegano i vertici di Sky, una storia sul presente ovvero sulle imprese sulla storia sportiva di un campione che per Roma è quasi una divinità, come Francesco Totti.
Si chiama “Speravo de morì prima” la serie sull’ex capitano della Roma, in onda dal 19 marzo alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su Now, tratta dal libro di Paolo Condò (edito da Rizzoli) e di Francesco Totti “Un capitano”.
Diretta da Luca Ribuoli, ha per protagonista Pietro Castellitto nei panni del numero 10.
Non un racconto di tutta vita ma dell’ultimo anno e mezzo, alla fine di quel percorso affrontato sempre con la stessa maglia giallorossa. Un racconto fatto con semplicità e con naturalezza.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione con un video ha proprio dato l’in bocca al lupo lo stesso Totti che ha ringraziato il cast la produzione e Castellitto per averlo interpretato al meglio e avergli fatto scoprire anche aspetti di lui che non sapeva.
L’obiettivo di tutto il cast è stato infatti quello non tanto di ricreare una verosimiglianza a tutti i costi ma di leggere le sfumature e le caratteristiche interiori dei protagonisti, da Totti a Luciano Spalletti.
Castellitto, si dice così super emozionato da tifoso della Roma cresciuto con i poster in camera dell’ex numero 10.
Totti – spiega – ha detto che ha scoperto degli aspetti del suo carattere che non conosceva e questa è stata un po’ la bussola che ci ha orientati, la fida era quella di riuscire a ricreare una maschera che lo ricordasse e lo rievocasse ma che allo stesso tempo lo stupisse. Il cinema è evocazione non imitazione. Ho passato la maggior parte delle mie domeniche allo Stadio Olimpico però non avevo mai conosciuto Totti, l’ho conosciuto grazie a questa serie. Sono cresciuto con il suo poster, ero piccolo e guardavo Totti che era un uomo e riuscire a interpretarlo è stato uno scherzo del destino e non è stato l’unico: ho ritrovato un diario con una poesia a lui dedicata.
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Greta Scarano è invece Ilary Blasi, ovvero la moglie e la donna che lo accompagna ed è al suo fianco da anni e che lo ha sostenuto anche nelle frasi pre ritiro dal calcio giocato.
Leggendo la sceneggiatura ho capito che c’era del materiale incredibile per un’attrice. Sicuramente la cosa interessante è stata stare accanto a Pietro che raccontava questo personaggio mitico e leggendario e lo ha fatto con una grazia a una semplicità che non è da tutti. Abbiamo cercato di raccontare questo rapporto che è così solido nonostante tutto, nonostante le difficoltà di una relazione lunga e anche pubblica. Abbiamo tentato di raccontare un grande amore, che mi piace immaginare sia un amore simile a quello che Totti ha provato per la Roma. Io l’ho vissuto come se fosse un dramma di Shakespeare, chiedere a un uomo di andare via dal mondo che lo ha reso quello che è all’apice della sua carriera e della sua evoluzione, mi sembra un dramma incredibile e interpretare la donna che gli stava accanto in quel momento è stato eccezionale.
Nel cast anche Monica Guerritore che si è detta contenta di questa sfida televisiva e soprattutto del ruolo di donna che ha interpretato (la mamma di Totti, Fiorella) e poi ancora anche l’interessante interpretazione di Gian Marco Tognazzi nei panni del discusso ultimo allenatore del numero 10, Luciano Spalletti.
Ci sono poi anche Giorgio Colangeli è Enzo, il padre di Totti; Primo Reggiani è Giancarlo Pantano, amico storico del Capitano, Alessandro Bardani è Angelo Marrozzini, suo cugino. Gabriel Montesi e Marco Rossetti interpretano rispettivamente Antonio Cassano e Daniele De Rossi, Massimo De Santis è Vito Scala, Eugenia Costantini e Federico Tocci vestono i panni dei genitori di Totti da giovani.
SINOSSI
Un anno e mezzo di guerra contro due avversari che non fanno sconti neppure a Francesco Totti: il tempo e l’allenatore. Una guerra che divide una città e la comunità calcistica. Una guerra combattuta con passione e tormento da un calciatore che non vuole e soprattutto non riesce a mettere la parola fine a una carriera da sogno, tutta vissuta indossando sempre e solo una maglia.