Gli 007 egiziani sono stati iscritti nel registro degli indagati due anni fa
Sono passati cinque anni dall’assassinio di Giulio Regeni. Cinque anni alla ricerca della verità sulla sua morte. Ma adesso in mano agli inquirenti ci sono le prove e si andrà a processo. Il 4 dicembre 2020 ci sarà la notifica di chiusura delle indagini per cinque agenti del servizio segreto egiziano, che sono stati iscritti nel registro degli indagati due anni fa. Le indagini sono state condotte dai magistrati della procura di Roma e adesso sono pronti ad andare a processo. Gli 007 egiziani saranno processati con l’accusa di omicidio.
Era il 25 gennaio 2016 quando il giovane ricercatore italiano veniva sequestrato, poi torturato e assassinato.
La telefonata del premier Conte al presidente egiziano Al Sisi
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Intanto il premier Giuseppe Conte venerdì scorso ha telefonato al presidente egiziano Al Sisi. La telefonata è stata una chiamata per parlare di rapporti bilaterali economici e militari. Ma, stando alle indiscrezioni, ci sarebbe parlato anche del caso Regeni: “Non c’è più tempo. L’Italia sa e andrà avanti”, questo, in sintesi, sarebbe stato il senso della telefonata tra Conte e Al Sisi.
Il 4 dicembre 2020
Il 4 dicembre il pm Sergio Colaiocco depositerà gli atti. Si tratta degli atti di 4 anni di indagini. Quindi procederà nei confronti dei cinque funzionari della National security agency. Per i cinque funzionari del servizio segreto interno egiziano, iscritti due anni fa nel registro degli indagati, sarà chiesto un processo.
Chi era Giulio Regeni
Giulio era nato a Trieste il 15 gennaio 1988. Ancora minorenne si trasferì all’Armand Hammer United World College of the American West (Nuovo Messico – Stati Uniti d’America) e quindi nel Regno Unito per studiare. Giulio lavorava presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. Dopo aver fatto anche per un anno ricerche per conto della società privata di analisi politiche Oxford Analytica, si trasferì in Egitto per svolgere un dottorato di ricerca presso il Girton College dell’Università di Cambridge. Qui il 25 gennaio 2016 venne sequestrato. Il 3 febbraio 2016 il suo corpo fu trovato in un fosso alla periferia del Cairo.