La foto è stata allegata al fascicolo di conclusione delle indagini
La presunta violenza sessuale di gruppo sarebbe avvenuta nell’estate 2019: Ciro Grillo (figlio di Beppe) è indagato con i suoi tre amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Dalla chiusura delle indagini, emergono nuovi elementi d’accusa per i quattro nei confronti delle due ragazze. La foto rappresenterebbe infatti l’elemento decisivo che avrebbe spinto la procura di Tempio Pausania a confermare l’accusa di violenza sessuale di gruppo.
A svelare dell’immagine che ritrarrebbe l’amica della presunta vittima — sono due diciannovenni di Milano — mentre dormiva, in stato di incoscienza dopo aver bevuto alcolici – è stato il quotidiano “La Verità”, che ha dato la notizia sugli sviluppi delle indagini. In più la foto dimostrerebbe che anche l’altra ragazza sarebbe stata abusata.
La procura di Tempio Pausania che sta indagando sulla presunta violenza di gruppo ha allegato la foto e il video estrapolati dai cellulari di uno dei quattro.
L’incontro in discoteca, l’appartamento di Grillo e la presunta violenza
I quattro ventenni e le due ragazze si erano incontrati nella discoteca a Porto Cervo. E dopo avere bevuto vodka, si sono recati a casa di Grillo jr per mangiare qualcosa. Lì però sarebbe avvenuta la violenza, durata tutta la notte. Mentre una delle due amiche si era addormentata.
Tornata a casa dalla Costa Smeralda la ragazza ha denunciato, a distanza di dieci giorni, la presunta violenza subita. Era il 26 luglio, e l’indagine è scattata e sono stati sequestrati i cellulari, e fatto l’esame delle chat e del video girato da uno dei giovani che ha filmato ciò che accadde all’alba di quel giorno dell’estate 2019.
Gli avvocati che difendono i quattro sostengono che la ragazza fosse “consenziente”. Ma l’universitaria, sentita di nuovo dal procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso, ha confermato il racconto fatto ai carabinieri il 26 luglio, cioè che lei disse no alla richiesta di un rapporto sessuale da parte di uno dei ragazzi ma venne stuprata. E che poi gli altri fecero lo stesso. Il procuratore Capasso chiederà il rinvio a giudizio.